Belmonte in Sabina

Cenni storici


Le origini di Belmonte in sabina risalgono probabilmente ai primi anni del XIII secolo, va detto che alcune testimonianze letterarie parlano di una città romana di nome Vatia o Batia, che sarebbe esistita nello stesso sito del paese. E' l'anno 1353 il Registro contenente la quantità annuale di sale che ogni comunità del Lazio doveva acquistare dalla Camera Apostolica di Roma. Questo piccolo nucleo dovette incrementarsi rapidamente e intorno al 1450 i Brancaleoni di Romagna, Signori di Belmonte, possedevano territori e case a Stipes, Castelvecchio Canemorto, Ornaro e Rieti. A questa data all'interno del castello esisteva la Chiesa di San Salvatore, documentata nel 1398, e appena sotto le mura quella dedicata alla Madonna di S. Rufina. Nelle vicinanze, a sud - ovest era impiantata l'antichissima Chiesa di S. Elena "in Lumbriculo" che sino alla fine del XVIII sec. conserverà il titolo di parrocchiale, mentre a ovest si trovava il cenobio di S. Nicola, documentato dal 1153, abitato nel '200 dai frati minori. Nel 1573 il Territorio di Belmonte comprendeva ben 13 Chiese e cappelle officiate. Il 18 luglio del 1600 i Cesarini allinearono Belmonte a Roccasinibanda alla famiglia Mattei che potè insediarsi sino all'anno 1676 quando i due feudi vennero ceduti per la somma di 82.500 scudi a Ippolito Lante della Rovere. Pochi anni dopo Belmonte viene eretto a Marchesato da Innocenzo XI. In questo periodo il paese si ingrandisce, sorgono i fabbricati fuori dalla cinta muraria in direzione sud, acquisendo l'attuale fisionomia con il nucleo originario concentrato in alto attorno ad una ampia corte, e il successivo sviluppo urbano caratterizzato da una tipologia "a fuso" lungo l'asse stradale mediano. Nel 1858 scoppia una epidemia di tifo che uccide in breve più di cento persone, il 10% della popolazione, infierendo esclusivamente nel centro abitato senza toccare le frazioni vicine, sintomo di un inquinamento dell'acquedotto che riforniva solo Belmonte. I primi fenomeni di emigrazione coinvolsero anche il nostro paese e dopo il 1860 ogni anno circa 70 residenti si assentavano lungamente per lavorare nella campagna romana, mentre nel periodo 1901 - '13 si contano 67 espatri: un trend demografico passivo che si fa rovinoso nell'immediato dopoguerra quando nel decennio 1951 - '61 la popolazione scende da 1132 a 864 individui. Solo negli ultimi anni il flusso migratorio sembra essersi stabilizzato con una popolazione presente di circa 646 abitanti.






Link:

http://www.comune.belmonteinsabina.ri.it/cultura/storia.html

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