Castelnuovo di Farfa

Cenni storici


Il territorio di Castelnuovo, tra i più vicini a Farfa, fu a lungo influenzato da questa collocazione geografica. Il fulcro del popolamento dell'area era l'attuale di S.Donato, nei pressi del quale esisteva una importante villa rustica impiantata in età repubblicana, della quale è ancora visibile, al di sotto di strutture moderne, un criptoportico.

Questo territorio (fundus), chiamato Cicilianus, nome derivato da uno degli ultimi possessori, nel 768 fu donato a Farfa dalla longobarda Taneldis, che ne era divenuta proprietaria alla morte del marito Pandone. Lo stesso Carlomagno, otto anni dopo, conferm˜ la donazione pia. In questo luogo i monaci fondarono una chiesa dedicata a S. Donato, ricordata nella prima volta nell'817. Nei primi decenni del X secolo a poca distanza dalla chiesa fu fondato, contro la volontà del monastero, il castello di Agello, oggi del tutto scomparso. In risposta, anche intorno alla chiesa fu fondato un piccolo castello citato per la prima volta nel 1046, che ebbe per˜ una vita molto breve e fu abbandonato dopo pochi decenni, mentre la chiesa mantenne a lungo il suo ruolo di chiesa matrice per l'intera zona fin sullo scorcio del Cinquecento. Indagini archeologiche condotte dall'Università di Sheffield hanno riportato in luce, all'interno della navata della piccola chiesa, il cimitero moderno. Nel chiostrino adiacente sono visibili molte parti di un monumento funerario pagano reimpiegate nella costruzione. All'esterno le scoperte più interessanti che hanno consentito di mettere in rilievo una sequenza stratigrafica tardoantica-altomedievale e di individuare i resti di due forni (forse databili tra la fine del secolo VIII e del secolo IX) destinati alla cottura di laterizi, tegole e coppi in particolare e, probabilmente, anche di vasi e di altri oggetti di ceramica.

Sempre nel territorio di Castelnuovo fu fondato nel secolo X un altro insediamento fortificato, Cavallaria, su di un'altura che dominava il Riana, lo spazio dove si celebrava il mercato settimanale e dove era stato costruito il palazzo nel quale veniva resa la giustizia degli abati farfensi.

Dopo il 1278 e prima del 1312 venne fondato Castelnuovo, riorganizzando si sia il popolamento di Cavallaria e di Agello, sia quello sparso di che gravitava intorno alla chiesa rurale dei SS. Filippo e Giacomo in Quinzia, che compare per la prima volta nel X secolo. La fondazione del castello è stata spesso ritenuta leggendaria e attribuita a tre famiglie di origine orientale, che si sarebbero convertite ad opera di un monaco farfense di nome Raniero e lo avrebbero poi seguito fino in Italia per popolare il nuovo insediamento.

Nel 1817 Castelnuovo era un comune posto sotto il governo di Fara Sabina e contava 635 abitanti, che nel 1853 erano divenuti 690, 25 dei quali abitanti in campagna, 151 le famiglie, solo 132 le case, la chiesa parrocchiale era intitolata a S. Nicola.


Link:

http://www.gosabina.com/comuni/castelnuovo-di-farfa/storia-di-castelnuovo-di-farfa.asp