Collegiove

Cenni storici


Il paese, appartenente alla Comunità Montana del Turano, si erge circondato da prati e fitti boschi verdeggianti a 1013 metri d'altezza. Scarse sono le notizie riguardanti le origini di questo piccolo ed appartato centro montano. Secondo alcuni studiosi, tra cui il Martelli, il primo nucleo fu edificato in una zona in cui anticamente sorgeva un tempio romano dedicato a Giove Rotondo, divinità pagana da cui probabilmente il paese prende il nome. Questa ipotesi è confermata dalla presenza nella zona di numerosi reperti archeologici di epoca romana, come utensili, mattoni, frammenti di mosaici e resti di acquedotti.

E' probabile che in una prima fase l'insediamento sia stato caratterizzato da forme poco accentrate e che solo in un secondo tempo, probabilmente tra il XII ed il XIII secolo, con l'espandersi della signoria dei Collalto sulla zona, i nuovi signori abbiano provveduto ad accentrare la popolazione in un unico centro fortificato. Foto tratta dal Libro "Itinerari Sabini"

Come altri paesi limitrofi, anche Collegiove fece per lungo tempo parte della baronia di Collalto, di cui divenne feudo dipendente seguendone le vicende storiche nel corso dei secoli. Il nome "Collis Iovis" compare per la prima volta nel 1252 nel registro delle chiese presenti nel territorio della diocesi di Rieti. A ridosso del paese il Monte Cervia ed il Monte Navegna, da cui prende il nome la splendida riserva naturale che, oltre Collegiove, comprende anche i comuni di Marcetelli, Varco, Paganico, Ascrea, Nespolo, Collalto, Castel di Tora e Roccasinibalda, per un totale di 3.624 ettari. Raggiungibile in un'ora di cammino, tutta la riserva è caratterizzata da folti boschi di faggi, castagni, olmi, querce, noccioli e aceri nei quali vivono aquile reali, lupi (riavvistati di recente) e gatti selvatici. Sul monte Cervia c'è un sistema di grotte carsiche noto come "Grotte di Paganico", ancora da esplorare. Il Navegna non è da meno: la parete che guarda verso Est, cioè verso Varco e Marcetelli, ha un aspetto impressionante, molto ripido, per cui viene utilizzato come palestra di roccia molto singolare. La Riserva Monte Cervia e Navegna si raggiunge da Rieti tramite la Turanense o la Cicolana. Da Roma con l'autostrada per l'Aquila, uscita a Carsoli. Chi ama l'archeologia può trovare qui un sito interessante: i ruderi di Mirandella, nucleo fortificato di epoca medievale.


Testi della dott.ssa Emanuela Andreini Redazione Sabina Online


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