Marcetelli

Cenni storici

Altre denominazioni:

Mercatello, 1810

Mercetelli, sec. XIX


L'abitato cominciò a svilupparsi intorno alla metà del XII secolo, come attesta la comparsa nel 1182 della pieve di S. Maria de Massitello, detta nel 1252 de Ilicis, a ricordo del lecceto che doveva contornare ancora la chiesa, e poi de Villa, per via del villaggio contadino che poco a volta le era sorto vicino. Il castello risale invece alla fine del sec. XII o all'inizio del XIII, e fu forse edificato dalla famiglia Mareri, interessata a consolidare in modo stabile i suoi possessi nell'area, che lo possedette, con alterne vicende, sino al 1655. Due brevi parentesi al dominio dei Mareri si ebbero dapprima con Federico II che privò Tommaso dei suoi feudi, perché nel 1247 aveva tradito il partito imperiale cedendo al pontefice la vicaria di Romagna; poi con Carlo I d'Angiò che punì i figli di Tommaso, Filippo e Giovanni, per il convinto appoggio concesso agli Svevi. Nel 1271 Marcetelli fu infeudato al provenzale Guglielmo Accrochemoure che lo detenne fino al 1278-1279, allorchè lo riconsegnò alla curia angioina. Ridotto allo stato di casale, privato cioè del nucleo fortificato, fu occupato illegittimamente dai fratelli Pietro e Stefano Colonna, ma nel maggio del 1284 re Carlo I ne impose la restituzione al legittimo feudatario, Giacomo de Campaniola. Agli inizi del Trecento i Mareri riuscirono a tornare in possesso di Marcetelli; intorno alla metà del XVI secolo il feudo fu confiscato dalla Camera apostolica, poi restituito, nuovamente confiscato ed ancora restituito nel 1623.

A Filippo IV Mareri, sullo scorcio del secolo XIV, si deve la concessione degli statuti a tutte le comunità dei suoi feudi, compreso Marcetelli. Nel 1655 i Mareri, oberati di debiti e ormai in fase di decadenza, vendettero il feudo al cardinale Francesco Barberini per 25.000 scudi ed i suoi eredi ne manterranno il possesso sino al 1817. Durante la parentesi del dominio francese il comune fu ascritto dapprima al dipartimento del Clitunno, cantone di Castelvecchio (1798-1799) per passare poi al dipartimento di Roma, circondario di Rieti, cantone di Canemorto (Orvinio), come comunità dipendente da Paganico (1810-1814). Con la Restaurazione e la riforma del 1816 Marcetelli tornò luogo baronale dei Barberini, nell'ambito della delegazione e distretto di Rieti, sino al dicembre 1817, allorchè Don Francesco Barberini rinunciò alla giurisdizione baronale sul luogo. Nel riparto territoriale del 1827 Marcetelli compare come comunità dipendente da Collalto Sabino, podesteria afferente al governo di Canemorto; nel successivo riparto del 1831 risulta invece alle dipendenze dirette del governo di Canemorto. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, avvenuta nel 1860, il comune entrò a far parte della provincia di Perugia, dal 1923 appartenne alla provincia di Roma sino al 1927, allorchè fu incluso nella neoistituita provincia di Rieti



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