Montelibretti

Cenni storici


Difficile e contrastata, ma certamente suggestiva, è la ricostruzione della storia e del nome di Montelibretti. L’ipotesi più antica ed accreditata dell’origine del toponimo è quella del Nibby, per la quale il nome Montelibretti sarebbe derivato dal console romano Fulvio Bruttio Presente, la cui figlia fu data in sposa all’imperatore Comodo e che sembrerebbe essere stato ultimo possessore , intorno al 315 d.C., del territorio dell’antica Cures, in cui si trovava il campo fortificato con caratteri residenziali, più che di fortezza militare chiamato,appunto, Montelibretti. Del resto il tratto della Salaria in prossimità del paese veniva anticamente denominato via Brictia. Le prime notizie storiche certe risalgono al 310 d.C., quando nei pressi del Mons Major (attuale Montemaggiore), nella villa del senatore Piniano, subì il martirio Sant’Antimo. Dopo l’avvento dell’imperatore Costantino, il tempio romano in onore del Dio Silvano, sito presso il luogo del martirio, fu trasformato in tempio cristiano con funzioni religiose, che fu sede vescovile fino al VII secolo. Intorno al 700 circa d.C., durante il dominio longobardo, il territorio divenne parte del Ducato di Spoleto. Dopo la nascita dell’Abbazia di Farfa , proprio per volere del Duca di Spoleto, Montelibretti seguirà strettamente la storia e la vita dell’abbazia benedettina e di tutte le vicende legate alla lotta tra l’impero ed il papato. Ci sono annotazione nelle cronache farfensi,intorno al 1000 d.C., che riportano stipule di contratti tra l’Abate di Farfa ed un membro della famiglia romana dei Crescenzi  avvenute nel castello di Montelibretti chiamato, a volte, castellum Britti , altre, castrum montis Brittorum o de Brectis. Quando nel 1056 d.C. il Papa Vittore II impose l’alleanza fra le abbazie di Farfa e Montecassino ed il vescovato di Ostia, allo scopo di avere un maggiore controllo sui feudatari romani, grande fu l’ostilità dei Crescenzi verso il papato. Lo scontro si protrasse fino all’intervento a favore del Papa Niccolò II da parte dei normanni, i quali distrussero tutti i castelli di proprietà dei Crescenzi, compreso Montelibretti (1058-59). Il feudo di Montelibretti, insieme a quello di Neroli e di Mentana, fu allora affidato dal Papa alla famiglia dei conti D’Aquino, di origine longobarda. Nel 1084 d.C., però, Montelibretti, a causa del prevalere del partito imperiale,  venne privata di Montemaggiore, del casale dei Crassi e di quello di San Lorenzo di Corese Terra a favore di Farfa. Pertanto, intorno all’anno 1100 d.C., rimase  un paese rurale dotato ancora di un vasto territorio, di un suo statuto e di una sede municipale. A seguito del concordato di Worms del 1125 d.C. tra il Papa e l’imperatore, l’Abbazia di Farfa perse gran parte del suo potere, ma, nel 1155 d.C., con la discesa a Roma di Federico Barbarossa e l’esecuzione di Arnaldo da Brescia, riconquistò subito ogni possedimento. Nel 1156 d. C. a fare le spese di questo nuovo vigore di Farfa, fu Montelibretti, che venne circondato dalle truppe imperiali, fu costretto a pagare un forte riscatto e dovette vendere gran parte del suo territorio a Papa Adriano IV, il quale lo affidò ad un familiare dell’imperatore. Nel 1187 d.C. tornò tra i possedimenti pontifici, venne venduto, un secolo dopo, alla famiglia romana dei Margani e, nel 1337 d.C.,  fu acquistato dagli Orsini di Gravina di Puglia.


Link:

http://www.comune.montelibretti.roma.it