Poggio Catino

Cenni storici


La storia di Poggio Catino ha origine dalla sua frazione Catino, dal momento che proprio a qui fu  fondato il primo insediamento, alla fine del VII sec., ad opera dei Longobardi del Ducato di Spoleto. Poichè la situazione geo-morfologica non consentiva lo sviluppo del borgo, si rese necessaria la deduzione di un nuovo nucleo abitativo sul vicino colle Moricone: ciò avvenne con il beneplacito dell'abbazia di Farfa che, nell'XI secolo, possedeva gran parte delle terre sabine, compreso anche il  castrum di Catino. La prima menzione del nuovo borgo compare in documenti farfensi del 1093. Nella prima metà del XII sec. il castello di Catino e il suo Poggio si costituirono in un libero comune; in seguito, forse per sedare una rivolta, il pontefice inviò Teobaldo, della famiglia dei Sant'Eustachio, e lo insignì del titolo di barone affidandogli il feudo. Tornato nel 1477 alla Camera Apostolica, l'anno dopo il castello fu venduto da Sisto IV al Comune di Rieti, il quale a sua volta lo cedette, nel 1479, al  mercante genovese Meliaduce Cicala; nel 1483 Poggio Catino fu acquistato dagli Orsini, che ne  rimasero in possesso sino al 1588, allorchè il feudo fu venduto ai Savelli. Venne loro confiscato nel 1592, a causa di una pesante situazione debitoria, e nel 1594 Clemente VIII ne autorizzò la vendita al nobile romano Mario Capizucchi per il quale, due anni dopo, il Papa elevò il feudo a marchesato. Il dominio dei Capizucchi durò sino al 1614, allorchè il possedimento fu acquistato dal comasco Settimio Olgiati, il quale si prodigò in opere pubbliche quali la costruzione di un acquedotto per alimentare i due centri, l'erezione di un ospizio per i viandanti (1619) e la ricostruzione della chiesa  parrocchale di S. Eustachio (1621). Durante la parentesi del dominio francese il comune fu ascritto  dapprima al dipartimento del Clitunno, cantone di Poggio Mirteto (1798-1799) per passare poi al  dipartimento di Roma, circondario di Rieti, cantone di Poggio Mirteto (1810-1814), con l'appodiato  Catino. Con la Restaurazione e la riforma del 1816 Poggio Catino tornò luogo baronale nell'ambito della provincia di Sabina, delegazione di Rieti, distretto di Poggio Mirteto, sino al 19 ottobre 1816, allorchè il marchese Giovanni Olgiati rinunciò ai suoi diritti di giurisdizione sul feudo e le due comunità, Catino e Poggio Catino, divennero appodiate al governo di Poggio Mirteto. Nel riparto territoriale del 1827 Poggio Catino risulta ancora appodiato, mentre nel successivo riparto del 1831  compare di nuovo autonomo, insieme a Catino, come governo di secondo ordine dipendente da  Poggio Mirteto. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, avvenuta nel 1860, il comune entrò a far parte della provincia di Perugia, dal 1923 appartenne alla provincia di Roma finché nel 1927 fu incluso nella neoistituita provincia di Rieti




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