Tivoli

Cenni storici


Antica città latina con il nome Tibur, chiamata da Virgilio con il titolo di Tibur Superbum (Eneide, Lib. VII) che tuttora campeggia nello stemma cittadino, si vanta di essere più antica di Roma (1215 a.C.).

L'insediamento arcaico nacque e si fortificò sulla riva sinistra dell'Aniene, dove sorsero l'acropoli e gli edifici antichi (e tornarono poi ad arroccarsi i cittadini tiburtini del Medioevo), avvantaggiandosi della posizione dominante sul guado che costituiva il percorso più breve per la transumanza delle greggi fra il Tevere e l'Abruzzo, lungo la direttrice che sarebbe poi diventata la via Valeria. Ancor oggi il rione dell'antica acropoli si chiama Castrovetere.

Il fatto che l'antica Tibur fosse punto di confluenza di popolazioni diverse (soprattutto sabini e latini), è confermato dall'esistenza del grande santuario sociale di Ercole Vincitore, classico eroe latino divinizzato, i cui resti sono databili al II secolo a.C., ma che si può facilmente far risalire ad un più antico luogo di culto comune di popolazioni che si incontravano per commerciare.

Sistemato nel IV secolo a.C. il contenzioso con Roma in espansione, e riconosciuta municipio romano con la Lex Iulia municipalis nel I secolo a.C., Tivoli divenne fra l'altro sede di molte ville di ricchi romani, come testimoniano i numerosi resti.

Quelle ancor oggi note e identificate sono attribuite a Orazio, a Cassio, a Publio Quintilio Varo, a Manlio Vopisco (i cui resti sono incorporati nell'attuale Villa Gregoriana). Il culmine di questi insediamenti fu rappresentato dalla villa di Adriano, nel II secolo.

Nel Medioevo Tivoli fu sede vescovile e fortemente implicata nelle contese feudali. Sempre gelosa della propria indipendenza, ma stretta tra i baroni romani e il feudo benedettino di Subiaco, per sottrarsi al patrimono vescovile si schierò con i ghibellini, ma questo non le risparmiò di dividersi continuamente in fazioni e di rimanere ostaggio della contesa fra i potenti romani, come i Colonna e gli Orsini, per tornare infine, nel XV secolo, nel patrimonio della Chiesa, del cui stato seguì le sorti. Nel 1867 fu testimone della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma con la colonna garibaldina Pianciani. Durante la seconda guerra mondiale fu soggetta ai bombardamenti dell'aviazione anglo-americana che oltre a provocare numerosi morti distrussero vari edifici stravolgendo l'assetto urbanistico cittadino: ove sorgevano abitazioni e palazzi dinanzi all'allora via Garibaldi, nel secondo dopoguerra venne realizzata l'odierna centralissima piazza Garibaldi e al posto dei fabbricati distrutti vennero realizzate le attuali fontane. Durante l'occupazione tedesca fu forte la presenza di nuclei partigiani. Ciò comportò sanguinose ritorsioni nonché la distruzione di infrastrutture da parte dei nazisti in ritirata. Fino agli anni settanta del XX secolo Tivoli rimase città a vocazione prevalentemente industriale e con una solida base operaia.



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http://it.wikipedia.org/wiki/Tivoli#Storia